domenica 30 settembre 2007

Non photo reposare


Quanto costa il mare? Non è facile rispondere. Nel mio caso una sveglia alle 6 e 30 di mattina tutti i giorni feriali. Infatti preferisco abitare di fronte alla baia di Dublino e sentire la brezza marina tutte le sere che stare vicino al business park dove lavoro a Dublin West. Esistono vari tipi di mare. Per ragioni affettive e climatiche sono legato a quello della mia Sardegna che non andavo a trovare da Maggio. Ora sono appena tornato da alcuni giorni sardi dove ho fatto il mio classico percorso Arbatax / Ogliastra: passeggiata serale a CoccoRocci, gita in gommone per Cale, visita osservatorio astronomico di Monte Armidda, trekking a Goloritzè, escursioni mistiche a Domus de Janas e Nuraghi, bagno di mezzanotte al Golfetto, mangiata di Culurgiones e Sebadas.
Per l'occasione ero in compagnia di Korinna una ragazza ungherese e della sua amica Réika. Ho conosciuto Korinna 3 anni fa quando coordinai nel Lazio un campo di lavoro internazionale (uno dei migliori a cui abbia partecipato e il meglio riuscito che abbia mai organizzato); 3 anni fa quando non avrei mai pensato di poter lavorare in una multinazionale americana.
A Dublino mi ha accolto il sole. Forse l'estate non è ancora finita.

Pic: A Cala Goloritzè - Sardegna (photo by Réika)
Song: Andrea Parodi - Non Potho Reposare
Link: www.roiate.3000.it

martedì 25 settembre 2007

Hazlitt's House


Sono trascorsi alcuni giorni da quando sono a Londra. Ho lasciato l'appartamento di Theo perchè il suo fidanzato è tornato ieri da Lisbona e ho trovato rifugio in un piccolo albergo, lì a due passi. Si chiama Hazlitt's House. Le camere non hanno numero, ma il nome di ospiti del XVIII secolo. Io abito all'ultimo piano, nella stanza William Duncomb. La stanza è profumata di legno, ha mobili in stile country, di ciliegio chiaro. C'é un caminetto dove ho ammassato i regali irlandesi per i miei nipotini sardi che vedrò stasera. Ci sono 2 poltrone e due grandi letti. La mattina una ragazza olandese mi porta la colazione. Il pane è sempre caldo, come i croissant. Il caffé fragrante e bollente. Ieri mi sono portato in camera un paio di lattine di birra e dei sandwich che ho consumato in piedi, accanto alla finestra, guardando nel palazzo di fronte.
La sera passo la solita ora al Brief Encounter, un pub in St. Martin's Lane. E mi mescolo a centinaia di uomini che chiaccherano e bevono, ai ragazzi fashion, agli impiegati con la loro valigetta ventiquattrore ritta in mezzo alle gambe, ai giovani di colore, alle old queens che cantano in coro, al piano di sotto, West Side Story o My Fair Lady, tutte strette attorno a un pianoforte a coda.
Nessuno mi parla e mi importuna e io mi sento bene fra quei boccali di birra che girano sulla mia testa, fra quella gente che mi sembra allegra, o quantomeno, che non nasconde la voglia di cantare e fare chiasso. Osservo in un angolo, seduto su uno sgabello se ho la fortuna di trovarne uno libero.

Pic:
Hazlitt's House, Soho, London
Song: Frederick Loewe - On the Street Where You Live
Link: www.viewlondon.co.uk

sabato 22 settembre 2007

London Calling


Cari i miei 20 lettori quotidiani vi scrivo da Londra. Mi sono preso un po’ di ferie per riposarmi dai daily ticket return della domenica, le levataccie giornaliere alle 6.30 per andare a lavoro e le inevitabili uscite infrasettimanali. Vado a fare qualche bagno di sole e di mare in Sardegna. Sono da queste parti dato che i voli Dublino-Londra e Londra-Alghero costano insieme meno del diretto Dublino-Alghero. Ne approfitto e rimango un paio di giorni a Londra così faccio shopping e saluto qualche amico. Se succedesse qualcosa di straordinaria importanza e fosse riferibile pubblicamente magari vi faccio sapere. Per ora posso dirvi che nonostante a Londra ci sia vissuto per poco tempo appena arrivato mi sono sentito più a casa rispetto alla fredda Milano, che per lavoro ho visitato il mese scorso e dove ho passato quasi tutti i miei ultimi 3 anni di vita. Ed è tornato un dubbio rimosso: “Non era meglio andare a Londra invece che a Dublino?”. Non vorrei annoiarvi tentando di descrivere le differenze tra Londra e Dublino e tra Inglesi e Irlandesi. Diciamo che l’atmosfera e la birra dei pub irlandesi sono decisamente migliori di quelle delle “Public House” inglesi, però i Monty Python non potevano che nascere in Inghilterra.

Pic: London By Night - Piccadilly Circus Area
Song: The Clash - London Calling
Link: www.pythonline.com

lunedì 17 settembre 2007

Signor Ozio e Signora Curiosità


Mi piace la domenica rimanere a letto fino alle due del pomeriggio. Mi sveglio nel mezzo della mattinata all’abbaiare di un cane o quando il vento bussa alle mie finestre. Allora pigramente mi alzo, mugugno qualcosa alle francesine coinquiline che di solito si fanno crépes senza offrirne mai, metto la mia salopette domestica, scendo al Centra sotto casa e compro le edizioni domenicali dell’Irish Times e dell’Indipendent e 2 o 3 donuts ai mirtilli e al cioccolato. Torno a casa, faccio una spremuta di arance spagnole di importazione e la sorseggio con le paste. Dopodiché salgo nella mia camera, metto un po’ di musica barocca o chillout di sottofondo (Byork, Vangelis, Yann Tiersen, etc.) e distribuisco i circa 5 chili di giornali ed inserti connessi sul mio letto a 2 piazze e incomincio a leggerli indolentemente. Una variante è costituita dalla rara presenza di una giovane donna al mio fianco a cui stropicciarsi in sostituzione dei quotidiani.
Un paio di volte al mese mi capita di imbruttirmi e rigenerarmi nell’accidia e nell’ozio creativo anche a me in questo modo. Ma questo raramente e solo dopo aver passato un sabato (o un venerdì) di devastante diletto la sera prima fino all’alba. In caso contrario mi sento in colpa ad intorpidirmi con tutte le cose che ancora devo conoscere dell’Irlanda. Questo sabato mattina era una buona giornata per impigrirmi. Nonostante la consueta sveglia alle sei e mezza, mercoledi' e giovedi avevo fatto le ore piccole a vari spettacoli del Dublin Fringe Festival (consiglio gli spettacoli quotidiani grotteschi al Samuel Beckett Theatre e i concerti delle 10pm al Spiegeltent sui Docklands) dove io tra le altre cose mi sono fatto fare lo scalpo da 10 bambini coiffeurs di 10 anni durante una performance e durante un "art raid" sono stato invitato a rubare una opera d'arte sotto lo sguardo di una guardia. Inoltre il venerdì sera subito dopo il lavoro approfittando della “notte bianca” dublinense (qua chiamata “culture night”) ho fatto visita gratuitamente a molte attrazioni e monumenti non ancora visti (St Patrick Catedral, Irish Writer's Museum, Dublin City Hall, GAA Museum, etc.) più una mezza dozzina di gallerie d’arte in cui ho visto diverse croste e sorseggiato troppi merlot. La cosa più interessante del tour è stata la visita alla Trinity College Library che custodisce il famoso Book of Kells e soprattutto la magnifica e imponente Long Room della Old Libray vista con una dolce amica polacca con cui ho condiviso a lume di candele un risotto e delle bruschette al Dunnes e Crescenzi. E per finire la serata alle 2 della notte sono finito in un “leaving party” di un collega in un affollato pub di Temple Bar.
Il giorno dopo la mia giornata di ozio è stata leggermente modificata dalla amica jazz Daniela che vista la bella giornata mi propone una gita a Bray. Si arriva con il Dart alle 5 e mezza mentre ancora coraggiosi irlandesi fanno il bagno come feci anche io a Giugno nella stessa spiaggia. Purtroppo propongo di fare una passeggiata lungo la costa in direzione Greystones. La passeggiata è spettacolare, ma tremendamente lunga e dopo quasi 3 ore di marcia non siamo ancora arrivati. Arriva il buio, ci perdiamo, abbandoniamo il sentiero lungo la costa e andiamo per campi tra rovi e ortiche quando finalmente vediamo in lontana il villaggio di Greystones. Attraversiamo alcuni campi di grano, entriamo in una proprietà privata e come Hansel e Gretel chiediamo la direzione alla vecchia padrona di casa. La casa non è di marzapane e la vecchia non è una strega: ci indica la giusta direzione e dopo gli ultimi chilometri di cammino, ceniamo in un ristorante cinese e prendiamo l’ultimo treno, quello delle 23.10. Anche questa volta la bulimica signora curiosità ha vinto sul trascurato signor ozio.
E domenica del giorno dopo partirò all’alba per Trim dove in un vecchio castello si terrà una giostra, un festival di musica sacra e un banchetto medioevale. Ma questo è già un altro post.

Pic: Particolare Long Room - Trinity Collage
Song: Yann Tiersen - J’y suis jamais allé
Link: www.culturenight.ie

mercoledì 12 settembre 2007

Meath are magic, Cork are tragic!


L’estate irlandese significa tante cose per ognuno di noi: lunge serate, giornate di sole frammezzate da immancabili acquazzoni, i corsi di inglese estivi, le vacanze d’agosto. Per gli irlandesi l’estate significa soprattutto il GAA Championship, cioè le finali degli sport gaelici (hurling e football gaelico su tutti). E allora che meglio fare un sabato pomeriggio estivo che vedersi la semifinale nazionale di calcio gaelico nel mitico Croke Stadium? La partita è Cork-Meath, vinta da quest’ultima. Il calcio gaelico si gioca con una palla simile a quella del calcio "normale", ma i giocatori possono utilizzare sia mani che piedi. Le porte sono simili a quelle del rugby. Quando la palla passa tra i due pali verticali e sotto di quello orizzontale si marcano tre punti, quando la palla passa tra i due pali verticali ma sopra quello orizzontale un solo punto. Il football gaelico è lo sport più popolare in Irlanda. Più dello snobistico rugby o del britannico calcio. Assistere ad una partita di calcio gaelico al Croke Park tra la folla entusiasta che intona con incessante entusiasmo cori in un’atmosfera di grande eccitazione è un’esperienza da non perdere. La passione di uomini, donne, anziani e bambini che tifano quasi tutti con indosso le magliette della loro squadra è assai diversa dal tifo calcistico. Innanzitutto non ci sono curve e si sta in 82.000 mischiati e solidali tra sfottò e mangiate di pollo fritto. La giornata inoltre è una grande festa collettiva, con tifosi che vengono da contee anche lontane da Dublino apposta per le partite. E dopo 70 minuti di tifo comunque sia andata si sta tutti insieme, rauchi per le urla, a bersi una Guinness. E quando torno a casa ho ancora nella testa l'urlo incessante del mio vicino di poltroncina allo stadio: "Meath are Magic, Cork are Tragic".

Pic: Crowd Colours at Croke Park
Song: Shane Brady - Green
Link: www.gaa.ie

giovedì 6 settembre 2007

I Festival: Electric Picnic e gli altri


L’estate irlandese è ricca di festival. Di tutti i gusti: festival d’arte, festival di musica, festival di cinema, festival di teatro, festival culinari. Ovviamente avidamente ho cercato di viverne molti. Recentemente sono stato al Electric Picnic Festival, il festival irlandese “poshest”. Il festival che si definisce “The Boutique Music Festival” è il festival per eccellenza adatto a coloro che non hanno piu' voglia di tuffarsi nelle folle oceaniche di ragazzini scalmanati. Il festival si differenzia dagli altri in programmazione durante l'estate irlandese sia per la scelta degli artisti sia per l'atmosfera chill out che si respira. Tra i tanti artisti che hanno partecipato per noi 32.000 “picknickers” in questa edizione c’erano tra gli altri Sonic Youth, Bjork, The Chemical Brothers, Manic Street Preachers, Erasure, Jarvis Cocker, Sonic Youth, Beastie Boys, Iggy Pop and the Stooges, Primal Screem e The Good the Bad and the Queen.
L'
Electric Picnic Festival si è svolto sotto il sole o comunque senza la temuta pioggia, molto diverso dal più giovanile Oxegen Festival che si è svolto a Luglio sotto la pioggia in mezzo al fango, più adatto a giovani meno esigenti. Il festival si è fatto come al solito nella bella vallata di Stradbally nella contea di Laois e ha presentato molti eventi collaterali dall'arte al teatro, dal cibo biologico alle danze sciamaniche. Dunque non solo musica, ma nella grande area “Body and Soul” in un bosco con alberi dipinti da colori pastello biodegradabili trovavi anche meditazione yoga, installazioni video, saune, trattamenti corpo, viso con oltre 80 terapeuti olistici, swanky camping e molto altro… come la "Porta Magica" che se attraversata all'alba faceva soddisfare un desiderio: io ho chiesto la ricrescita dei capelli, la mia vicina irlandese di tenda "la felicità" e dai gemiti sentite la notte dopo almeno 50 minuti di felicità li ha avuti... io aspetto novità tricologiche.
Nei mesi scorsi ho visitato tanti festival. Generalmente questi festival erano trappole per turisti male organizzati (a Galway concerto dei The Divine Comedy previsto saltato perché la band non ne sapeva nulla, a Kilkenny il festival non si percepiva proprio, al Marittime Festival di Dublino c’erano quasi solo bancarelle di cibo etnico, etc). Però in alcuni casi la bellezza del contesto (Galway, Docklands sul Liffey, Winklow, etc.) suppliva alle carenze organizzative e il modo di divertirsi e di arricchirsi d’arte lo si trova comunque. Avessi avuto 10 anni in meno mi sarei divertito forse anche a rotolarmi nel fango dell’Oxegen, e non avrei vissuto come un incubo dividere al Picnic Festival una canadese con 2 corpulenti polacchi sempre abirrazzati…

Pic: The Magic Door, Electric Picnic Festival 2007
Song: The Chemical Brothers - Hey Boy Hey Girl
Link: www.electricpicnic.ie

sabato 1 settembre 2007

Benvenuti nelle utopie irlandesi


Carissimi, dopo alcuni mesi dalla sua apertura il blog utopie irlandesi è finalmente online completamente funzionante. I motivi per cui i mesi scorsi il blog era visibile solo parzialmente sono tanti (problemi tecnici, furto Olympus, pigrizia, reticenze, etc.). Ad ogni modo da oggi il blog è perfettamente visibile ed è possibile anche leggere i vecchi post che per qualche tempo erano divenuti off line. Chi è interessato potrà leggere cosa significa vivere a Dublino, cercare e trovare un lavoro e una casa, chi si incontra per strada, i problemi con inglese e diversi costumi, come divertirsi a Dublino, le escursioni in Irlanda e all’estero, le gioie e i dolori di chi “mollo tutto e vado a vivere in Irlanda”. Spero che questo blog possa rappresentare un ponte per rimanere in contatto con i miei amici italiani e possa essere una fonte di informazioni per chi ha fatto o vuole fare il mio stesso percorso.

Ogni post è accompagnato da una foto (che salvo diversa indicazione è stata fatta da me) e da una canzone - che ho ascoltato scrivendo - legata in vari modi al topic. A volte anche un link segnalerà un collegamento ad un sito inerente il post. Per chi utilizza i feed è possibile abbonarsi cliccando qui. Da oggi è attiva anche la funzione “commenti” con cui è possibile interagire con me o altri lettori del blog. Enjoy!

Pic: He’Penny Bridge sul Liffey a Dublino
Song: The Smiths – Please, please, please let me get what I want