Utopie irlandesi finisce qui. A meno di ripensamenti questo è l’ultimo post del blog, che negli ultimi mesi ho stancamente aggiornato. Ultimi mesi difficili e frenetici dopo un meraviglioso fine inverno-inizio estate. Dopo due mesi a Londra sono tornato a Dublino. La decisione non è stata facile e ho passato diverse tormentate settimane a chiedermi cosa fosse meglio per me. Ora dopo un indispensabile viaggio a Praga, da qualche settimana lavoro come online marketing manager per una azienda irlandese. Il nuovo lavoro è complesso, ma credo di essere un privilegiato nel poter essere ben pagato per lavorare su mie passioni (comunicazione, internet, internazionalizzazione, advertising). Mi sono trasferito in centro a Smithfield dietro Four Courts in un appartamento ricavato da una vecchia distilleria con muri in pietra e il soffitto a volte senza quindi i muri in cartongesso dei nuovi orrendi edifici dublinesi. Ho portato il mio wine cabinet, eliminato la tv, montato una libreria e fatto installare 20Mb di broadband da Ntl in quella che sarà il mio rifugio dalle crisi finanziarie, economiche ed emotive per i prossimi mesi.
Dublino non è una città in cui ci si ferma per sempre. Se la mia azienda non mi licenzia o fallisce prima (cosa non impossibile in questi tempi di recessione) il mio piano è di fermarmi per almeno un altro anno e poi continuerò i miei viaggi (il ritorno in Italia è decisamente escluso per i prossimi anni). Ogni tanto bisogna fermarsi e se è pur vero che in un anno e mezzo ho visto più cose dell’Irlanda e di Dublino di tanti nativi ho ancora tanto da scoprire. Ci sono stati momenti positivi e altri negativi nella mia vita irlandese. Momenti che non sempre hanno trovato posto nel blog, ma che non di meno dei fatti raccontati mi hanno permesso di crescere professionalmente e soprattutto come persona. Sono stati mesi divertenti, faticosi, creativi, travagliati, fertilissimi, pieni di fantasia. I primi mesi dal mio arrivo a Dublino sono passati, forse i migliori. Adesso sono finiti, ma nuove esperienze mi aspettano.
Le cose cambiano. Quasi tutte le persone provenienti dai più svariati paesi che ho conosciuto nel mio primo anno a Dublino sono andate vie facendomi sentire orfano questa estate, ma ci sono stati nuovi e piacevoli incontri, in particolare di italiani, e ora che ho trovato una mia temporanea stabilità spero di incontrare nuovi compagni e nuove compagne di percorso.
Ma anche gli incontri virtuali spesso trasformati in incontri reali con i lettori di questo blog, parte importante della mia esperienza irlandese. Ringrazio tutti i visitatori magari sporadici e tutti coloro che hanno lasciato un commento contribuendo alla vivacità del blog. In particolare saluto il lettore numero uno Roberto che sono sicuro sopravvivrà alla fine del blog, Anna che ho fatto viaggiare con le mie parole, Markus che ha portato su aspetti più concreti le mie astrazioni, Carlotta che è sempre stata presente quando manifestavo smarrimento e sfiducia, Coluietc. che ha condiviso con me gioie e dolori, Tatiana la corrispondente da Cork, Giò e i suoi commenti politici, Marika che ha seguito il blog come un romanzo, Aquilablu amico e traslocatore di fiducia, Laylee che ha condiviso le emozioni di una "mia" Irlanda, fatta di luci e ombre, Zax (Andrea) in attesa delle mie prossime avventure londinesi, Eleonora con le sue esperienze da raccontare, Puntino e le sue domande, tutti i bloggers irlandesi con cui ho scambiato link e commenti, come dice Bacco77, veri “eroi”.
Nonostante la precarietà e i tormenti di questi anni la vita a Dublino si è rivelata ogni tanto come una sottile e delicata vibrazione che ha raccordato e uniformato il tono di diverse esperienze e diverse storie. In fondo, fa bene pensare che, alla base di diversi percorsi, sia scorsa una delicata armonia che ha fatto incontrare persone diverse, ma uguali. E che va semplicemente rispettata, anche se è durata un attimo.
Video: Utopie Irlandesi Primo anno
Song: Stan Getz e Joao Gilberto - Desafinado
Link: www.utopieirlandesi.blogspot.com