Oggi ho firmato il contratto. Tra cinque giorni mi trasferisco nella mia nuova casa nel quartiere georgiano. Per un po’ starò solo poi affitterò la twin room libera a due ragazze, dopo la laboriosa selezione dei giorni scorsi. Le “fortunate” che divideranno l’appartamento in centro con me sono Johana, una ragazza di Praga che insegna musica e che suona piano, sax, clarinetto e tuba (spero non la notte) e Pippa, una giovane avvocatessa di Sidney a Dublino per fare il tradizionale anno sabbatico australiano dopo la specializzazione. La selezione non è stata facile. Dopo aver segnalato il mio interesse a dividere un appartamento in centro nel blog, in forum e in daft.ie sono stato sommerso da contatti (mai in vita mia ho incontrato così tante donne interessate a vivere con me). Il criterio di selezione è stato: no francesi, no coppie, no animal party, no smokers, no francesi.
La casa si trova in Pearse Street, dalla parte del Trinity College e arrivo a lavoro in undici minuti “on foot”. Bisogna superare un labirintico giardino d’inverno per arrivare al mio appartamento e poi approdare ad un piccolo patio dove salendo su una scala a chiocciola si trovano le due stanze da letto (una double e una twin), due bagni, cucina, spaziosa living room con camino e terrazza. L’appartamento è pulito, arredato semplicemente e intonacato di fresco. Le pareti sono color pesca e non c'è l'odiata moquette, tutta la casa è ricoperta da un più igienico parquet. E’ presente NTL con internet banda larga, broadband e tv digitale (ancora per poco, non amiamo guardare la tv e pensiamo di tenerci internet e di disdire l'abbonamento agli inutili canali sky). La cucina è ben attrezzata e il bagno principale pare addirittura un bagno italiano, non uno di quelli sgabuzzini gelidi e privi di servizi che di solito sono presenti nelle case irlandesi.
Sulla terrazza, praticamente il tetto, incatramato e impermeabilizzato, di una parte dell’edificio si vede il Liffey e il Grand Canal. E’ vasto quanto l’appartamento, forse di più, situato su due livelli. A un lato una scala in muratura immette su un secondo terrazzino. Lì, accatastati, coperti da un cellophane appannato, ci sono i resti dell’estate: un tavolino pieghevole, qualche sedia bianca, vasi di fiori ormai secchi. Attorno altri edifici, un paio di palazzi georgiani, l’Holiday Inn, edifici in vetro in costruzione lungo il fiume. A New York potrebbe essere trasformata in una terrazza da sogno, ma Dublino è troppo bassa, troppo orizzontale e gran parte di quello che si vede è solo un indistinto cielo offuscato.
Negli edifici attorno, illuminati e senza tende alle finestre, si scorgono decine di persone alle scrivanie, alle tastiere di computer oppure a preparare la cena o a guardare la tv. Qua potrò invitare gente per il dopo-teatro, servire un barbecue, accendere uno stereo al massimo del volume, ballare tutta la notte senza infastidire nessuno. Potrei mettere una fila di lampadine sulle diagonali della terrazza e festoni di carta e tantissime candele e torce agli angoli. E poi cucinare qualche piatto italiano (o ceco o australiano). Magari potrei suonare con Johana. Potrei invitare i ragazzi dell’international dinner e i nuovi colleghi di lavoro. E i lettori del blog. La casa s’inaugura alla fine del mese. Contattatemi. Siete welcome.
Pic: Winter Garden, Pearce Street, Dublin
Song: Ornette Coleman – Happy House
Link: www.let.ie
La casa si trova in Pearse Street, dalla parte del Trinity College e arrivo a lavoro in undici minuti “on foot”. Bisogna superare un labirintico giardino d’inverno per arrivare al mio appartamento e poi approdare ad un piccolo patio dove salendo su una scala a chiocciola si trovano le due stanze da letto (una double e una twin), due bagni, cucina, spaziosa living room con camino e terrazza. L’appartamento è pulito, arredato semplicemente e intonacato di fresco. Le pareti sono color pesca e non c'è l'odiata moquette, tutta la casa è ricoperta da un più igienico parquet. E’ presente NTL con internet banda larga, broadband e tv digitale (ancora per poco, non amiamo guardare la tv e pensiamo di tenerci internet e di disdire l'abbonamento agli inutili canali sky). La cucina è ben attrezzata e il bagno principale pare addirittura un bagno italiano, non uno di quelli sgabuzzini gelidi e privi di servizi che di solito sono presenti nelle case irlandesi.
Sulla terrazza, praticamente il tetto, incatramato e impermeabilizzato, di una parte dell’edificio si vede il Liffey e il Grand Canal. E’ vasto quanto l’appartamento, forse di più, situato su due livelli. A un lato una scala in muratura immette su un secondo terrazzino. Lì, accatastati, coperti da un cellophane appannato, ci sono i resti dell’estate: un tavolino pieghevole, qualche sedia bianca, vasi di fiori ormai secchi. Attorno altri edifici, un paio di palazzi georgiani, l’Holiday Inn, edifici in vetro in costruzione lungo il fiume. A New York potrebbe essere trasformata in una terrazza da sogno, ma Dublino è troppo bassa, troppo orizzontale e gran parte di quello che si vede è solo un indistinto cielo offuscato.
Negli edifici attorno, illuminati e senza tende alle finestre, si scorgono decine di persone alle scrivanie, alle tastiere di computer oppure a preparare la cena o a guardare la tv. Qua potrò invitare gente per il dopo-teatro, servire un barbecue, accendere uno stereo al massimo del volume, ballare tutta la notte senza infastidire nessuno. Potrei mettere una fila di lampadine sulle diagonali della terrazza e festoni di carta e tantissime candele e torce agli angoli. E poi cucinare qualche piatto italiano (o ceco o australiano). Magari potrei suonare con Johana. Potrei invitare i ragazzi dell’international dinner e i nuovi colleghi di lavoro. E i lettori del blog. La casa s’inaugura alla fine del mese. Contattatemi. Siete welcome.
Pic: Winter Garden, Pearce Street, Dublin
Song: Ornette Coleman – Happy House
Link: www.let.ie
19 commenti:
johana? ma non è la tipa con cui andavi al jj smith? Cioè hai fatto le "selezioni" e poi - in stile italiano - hai scelto come coinquilina una che già conoscevi?
si
l'australiana invece l'ho scelta per il nome.
ma per caso questo edificio fa parte del trinity o almeno ci confina in qualche modo? l'avevo notato, era piaciuto anche a me.
greetings from rome (one month so far).
andrea
ma pippa ha le puppe a pera?
scusa ma il nome dell'australiana è da oscar, cioè, come fai a non farci battute sopra? :D
Bello, ti invidio. Adoro vivere in centro (disse la triste pendolare con la bolla al naso). Senti, ma cos'hai contro i nostri vicini gallici? Proprio non ti vanno a genio, eh?
andrea_ l'edificio confina con il trinity ma non so se è la stessa che hai visto_
markus_ quando Pippa mi ha chiesto il corrispettivo del suo nome in Italia, gli ho risposto Federica_
eleonora_ i francesi non sono il massimo della simpatia e della lealtà, ma magari ho solo avuto sfortuna nei miei incontri transalpini. Bolla al naso?_
La scelta mi pare azzeccata anche se le francesi non le havrei escluse a priori, anzi. Ovviamente le mie esperienze sono state diverse dalle tue :-)
Ci sentiamo presto.
oooppps, scusate l'"orrore" di ortografia commento precendente, ho evidente bisogno di ferie.
Ciao,
ho trovato per caso questo blog mentre cercavo info su dublino. Vorrei provare anche io iniziando come hai fatto te. L' unico problema che mi frena è il fatto che in inglese sono messo abbastanza male...
Continuerò intanto a seguire le tue avventure.
La bolla al naso che ti viene quando hai il raffreddore, sintomo di disagio. Hai presente i cartoni animati manga quando al protagonista veniva la bolla al naso, gli si incrociavano gli occhi e gli arrivava una mazzata fra capocollo? Ecco, ti ho descritto il tragitto sul 38A delle 7.00 :)
Ah! Oh capito dove abiti!!! Io abitavo in magennis place [la piccola laterale di pearse st vicino al TCD].
Mmmhh...nn ho avuto brutte esperienze di convivenza con i franzosi... invece orribili con i locali [irish] ed affini [aussi, kiwi, british, etc..]. Praticam era come abitare con dei selvaggi... una volta 2 tipe si sono prese a botte ed e' arrivata la garda ed il giorno dopo i servizi sociali!??! :O Vebbe' questa e' stata l'esperienza peggiore, ma anche il resto...
Invece sono rimasto molto contento di coinquilini tedeschi, francesi ed orientali [mai abitato con italiani]
Ahahahahah... quando ho letto il "filtro" per le selezioni avevo le lacrime agli occhi ricordando quelle pessime giornate con la casa impestata dal puzzo di fritto, il bischero francofono col portatililo, la checca francofona che si radeva nella vasca e (et list bat not last) la pu##@n@ francofona che manca poco ci fa prendere la scabbia tutti quanti!
Eeeeeeeeh... che tempi!
Ah... Pippa forever!!! (ma come ti e' venuto in mente Federica?!?!? Semmai Filippa!)
P.S.: mi raccomando eh! Evita di dare fuoco all'appartamento con le tu' candele prima che mi autoinviti :)
P.P.S.: mi manchera' il fatto non vedere piu' il capino alla finestra illuminato dal monitor del laptop
P.P.P.S.: quali delle due e' bombabile??? ;)
ColuiAlQualeDicestiMiSembriIlBenvenutiEtcEtc...
"i francesi non sono il massimo della simpatia e della lealtà, ma magari ho solo avuto sfortuna nei miei incontri transalpini."
ma smettila di fare il politically correct. su skype mi hai raccontato cose rabbrividenti! Più che di simpatia e lealtà mi parlavi di lordura e coglioneria...
di coinquilini francesi da casa mia ne sono passati 4 o 5.. poi un po ne frequento per lavoro.. bhe'.. se vai a pescare con il lanternino qualcuno "frequentabile" lo trovi pure ma nella media sono nazionalisti ed assolutamente convinti che l'unico paradiso in terra sia la francia.. e poi diciamolo.. stanno ancora rosicando per quel luglio del 2006! :-)
francesi cacca!
Ho fatto l'erasmus a Lione. Bella città, peccato sia invasa da fastidioso e supponenti francesi.
ely
Anonimo studia inglese in italia e varca le frontiere (e firma i tuoi commenti please)_
Ah! il 38A delle 7.00. Lo ho preso per 7 mesi... non lo rimpiango_
magennis place? fuochino_
di francesi (o almeno di coinquilini francesi) ne parlerò presto_
la casa si inaugura venerdì prossimo alle 19. Chi ha voglia e può mi scriva che fornisco indirizzo esatto_
Ah! Se fossi in zona verrei senz'altro all'inaugurazione, ma sono troppo fuori mano eheh
Ho diviso una casa con un ragazzo francese e devo dire che era il più ordinato di tutti. C'é da dire che quando parlava inglese mi faceva scendere la catena. Se parlava in cucina e io ero su in camera mia, lo sentivo lo stesso, la sua voce rimbombava. Sembrava il suono che mettono in sottofondo durante le partite di calcio in Giappone.
Pippa = diminutivo di Philippa.
Gaz = diminutivo di Gareth.
Posta un commento